Restare, andare, gioire: sono le consegne di Papa Francesco all’Azione Cattolica riunita a Roma il 3 maggio scorso. Tre semplici parole che hanno il potere di suscitare grandi riflessioni e forti emozioni. Un itinerario di viaggio, personale e associativo, che l’AC di Lecce ha voluto adottare per traghettare i suoi soci nel vivo del triennio associativo 2014/2017. Tre verbi che hanno scandito i tempi del campo scuola unitario diocesano di AC svoltosi dal 28 al 31 agosto in Umbria.
Un’esperienza di fede e di condivisione per ben cento rappresentanti delle associazioni parroccliali, che ha avuto inizio, grazie alla calorosa accoglienza di Gigi Borgiani, già segretario nazionale, nella Casa San Girolamo a Spello, un “polmone spirituale” dell’associazione tutta, un angolo nel mondo di silenzio e di preghiera dove è possibile trovare lo spazio dell’interiorità.
In quel luogo in cui è palpitante e vivo il ricordo di Carlo Carretto, che lì ha trascorso parte della sua vita ed ora riposa nella nuda terra, è stato importante riflettere, attraverso la sua testimonianza, su cosa significhi Restare nella Chiesa, in una Chiesa piena di difetti e di povertà perché fatta da uomini ma nella sola Chiesa fondata in Cristo, il Solo capace di far germogliare i fiori della santità tra le rocce della fragilità umana.
L’esperienza del campo scuola è stata segnata ancora dalla sosta nei luoghi chiave della spiritualità di S. Francesco, il quale ha saputo dare concretezza al secondo dei verbi, Andare, accogliendo l’invito del Crocifisso di San Damiano: “Francesco, va’, ripara la mia casa” è l’invito che risuona ancora oggi attuale più che mai.
Attraverso la profonda e commuovente riflessione su questa tematica di padre Vittorio Viola a Santa Maria degli Angeli e il dono della grazia ricevuta nel sacramento della Riconciliazione celebrato alla Porziuncola, l’anima e la mente si sono rese pronte a ripercorrere i passi di San Francesco tra le strade di Assisi concludendo il pellegrinaggio con la S. Messa nel Sacro Convento.
Infine è stata la volta di riflettere sul verbo Gioire tramite la tavola rotonda animata dall’intervento di don Alessandro Scevola, assistente diocesano del settore giovani, e dei coniugi Carlotti, che offrono il loro servizio nell’AC della diocesi di Perugia. Dalle testimonianze e dal confronto nei laboratori è emerso chiaramente come la gioia non sia l’allegria di un momento e l’unica Gioia che meriti la maiuscola è quella che trova il suo senso più autentico in Cristo.
Il viaggio ha fatto tappa anche a Perugia e infine, lungo il tragitto di rientro, a Loreto. La preghiera di ringraziamento e di affidamento del triennio rivolta dal Presidente Salvatore Scolozzi alla Madonna Nera ha sigillato uno tra i ricordi più belli ed edificanti dell’AC di Lecce
di Virginia Toraldo