Quest’anno il Campo Scuola Nazionale per Responsabili, Assistenti Diocesani e Membri d’Equipe Acr si svolto è a Lecce! Dal 4 al 9 Agosto, circa duecento ragazzi ospiti del territorio salentino.
Lecce. La bellezza di una proposta, la forza di una scelta. Come sempre, insomma, l’Azione Cattolica dei Ragazzi si fa in quattro. O meglio, in “4X4”: lo slogan dal sapore di “adesione” che quest’anno ha visto la città di Lecce protagonista a livello nazionale. È stata infatti la Capitale Italiana della Cultura 2015 ad ospitare il consueto Campo Scuola che vede partecipare annualmente – provenienti da numerose Diocesi (Benevento, Gorizia, Pordenone, Roma, Napoli, Bologna e via dicendo) – Responsabili, Assistenti e Membri d’Equipe operanti nel settore Acr. Neanche nel periodo estivo terminano le attività di formazione ideate dell’ormai radicata associazione che, da anni, trova nella comunità diocesana di Lecce una storica militanza. il Salento non s’è affatto tirato indietro davanti all’opportunità di accogliere un altro grande evento, organizzato nei minimi dettagli.
IL CIRCO COME METAFORA DELLA GIOIA – Erano circa in duecento ad invadere – nei giorni dal 4 al 9 Agosto – i crocicchi del capoluogo salentino, diffondendo ciò che un “acierrino doc” custodisce sempre dentro al proprio bagaglio esperienziale: la gioia. Un sentimento, uno stato d’animo che coinvolge chiunque venga a contatto col cristiano, testimone di Gesù per eccellenza. Del resto, il tema da cui dovranno partire i tantissimi educatori Acr titola così: “CIRCOndati di GIOIA”. Occhio al verbo “circondati”, i cui accenti fonetici ne cambiano, seppur di poco, il senso. Porta i ragazzi a non riservare la gioia solo per loro stessi, bensì a condividerla al di fuori di aule e sagrestie, che vanno frequentate il giusto. La Chiesa “in uscita”– caposaldo principale dei messaggi inviati da Papa Francesco e presenti sulle pagine dell’Evangelii Gaudium – nella prossima stagione associativa si avvarrà di figure molto speciali: equilibristi, clown, trapezisti, giocolieri e mimi. Il circo come metafora del sorriso con cui viene raccontata la vita di Cristo. Cattolici gioiosi, fedeli e attivi.
L’AC SI FA IN “4X4” – Perché tanta importanza al numero “4”? Semplice, quattro sono le mete che il progetto formativo dell’Azione Cattolica indica per la crescita dei cosiddetti “discepoli missionari” – uomini e donne, adulti e giovani, ragazzi e bambini – capaci di diventare importanti nella Chiesa e per il mondo. Interiorità, fraternità, “ecclesialità” e responsabilità. Il Campo Nazionale vuole rappresentare una preziosa opportunità per rileggere questi obiettivi alla luce della “Missionarietà” e della “Sinodalità” che, secondo le indicazioni del pontefice, costituiscono gli atteggiamenti irrinunciabili durante il cammino odierno. La forza di affrontare la strada, anche nei suoi passaggi più complessi; la bellezza di un cammino che guarda a tutta la vita; l’Azione Cattolica nelle vesti di strumento prezioso.
ACCOGLIENZA, LABORATORI E CENA REGIONALE – I giovani, giunti nel Salento da ogni parte d’Italia, hanno alloggiato presso l’Hotel “President” – sede degli incontri e dei laboratori –, non prima però d’esser stati salutati dall’Arcivescovo di Lecce, Mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, in occasione della messa inaugurale. La Chiesa di Sant’Antonio da Padova a Fulgenzio ospitava celebrazioni liturgiche e attività varie, sebbene ogni giornata comprendesse spazi dedicati al divertimento e alle passeggiate lungo i vicoli del centro storico leccese. Durante la consueta Cena Regionale, tenutasi nel chiostro di Piazza Duomo (conosciuto col nome di Ex Seminario), i campisti si sono scatenati sui ritmi travolgenti della pizzica, suonata live da alcuni componenti del gruppo dei Tamburellisti di Terra d’Otranto. Al momento musicale, dunque, si è perfettamente allacciato quello gastronomico; le pietanze tipiche della puglia – suddivise tra “terra” e mare” – sono state molto apprezzate. E poi ancora animazione e cabaret grazie all’esibizione dei “Milleniums” (giovanissimi amici conosciutisi in AC che adesso portano in giro per il Salento la loro comicità).
“CACCIA AL TESORO” PER LE VIE DI LECCE – Lunedì 8 Agosto, in città, percorsi e indovinelli nel mezzo di una divertente “Caccia al Tesoro” all’aperto. Nella circostanza, i partecipanti – suddivisi in diversi sottogruppi – dovevano risolvere alcuni quiz con al centro i dettagli dei principali punti nevralgici della storia artistica leccese: Piazza Sant’Oronzo, Piazzetta Santa Chiara, Chiesa di San Matteo, Chiesa di Sant’Irene, Anfiteatro Romano e Piazza Duomo. Un piccolo momento turistico, ma legato sempre alle attività di formazione disposte dall’Azione Cattolica e messe in piedi dall’Equipe ACR della diocesi leccese. Ad ogni enigma risolto, la squadra otteneva un pezzo di stoffa che successivamente – assieme agli altri tessuti distribuiti al termine del gioco – ha contribuito alla costruzione del maxi tendone eretto nel centro di Piazza Duomo. Il momento conclusivo, infatti, non poteva non svolgersi dentro questo simbolico “circo” dell’Acr.
GLI OSPITI E I RELATORI – Tanti gli interventi in programma durante le sei giornate previste. Spazio a numerosi relatori quali, ad esempio, Mons. Giovanni Ricchiuti, Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti; Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa e Vice-Presidente della CEI; Mons. Gianni Caliandro, Rettore Pontificio del Seminario Regionale “Pio XI” di Molfetta; Mara Schiavi, Presidente Diocesano AC di Ascoli Piceno; Piero Conversano, Presidente Diocesano AC Brindisi-Ostuni; e, dulcis in fundo, Matteo Truffelli e Anna Teresa Borrelli, rispettivamente Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica e Responsabile Nazionale Acr.
I SALUTI DEL PRESIDENTE NAZIONALE TRUFFELLI E LE CONCLUSIONI DELLA RESPONSABILE ACR TERESA BORRELLI – «L’Azione Cattolica non è fare qualcosa, ma sentirsi parte e corresponsabili di un modo di essere Chiesa nel mondo», ha riferito Matteo Truffelli, presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, nel capoluogo salentino appositamente per prender parte ai lavori del Campo. «Quando Acr e Salento si incontrano, la miscela è sempre ottima. Grazie per l’accoglienza da parte mia e di tutta la delegazione, tanto nazionale, quanto regionale. Ultimo campo del triennio, ma anche un punto di partenza nuovo». A fargli eco, Anna Teresa Borrelli,Responsabile Nazionale Acr:«Ricollochiamo il nostro servizio e la nostra responsabilità nell’intuizione bella del tempo. Quel tempo di grazia in cui agiamo nella pienezza della vita. Vivere il tempo come grazia è provare a comprendere che l’agire di Dio ci porta a fare il bene». Nelle conclusioni della sei giorni tenutasi internamente alla cornice barocca del sud, Teresa – il cui mandato terminerà quest’anno – lancia un “appello” a tutti i responsabili educatori che operano in Ac:«Non lasciamoci rubare la bellezza e la consapevolezza di mettere sempre i più piccoli al centro. Ricordiamo il colore dei loro occhi, è l’unica particolarità che, nonostante il passare degli anni, non cambia mai in una persona. Memorizziamo l’intensità degli sguardi. E, soprattutto, non lasciamo rubare la bellezza di seguire il Signore nell’Azione Cattolica. L’AC non aiuta solo ad incontrarlo e ad amarlo, ma a seguirlo. Ciò significa compiere delle scelte, ovvero allineare i nostri passi con i suoi».
L’IMAM DI LECCE:“L’AMORE VERSO IL POVERO PRINCIPIO DELLE RELIGIONI MONOTEISTE” – «La Chiesa in cui ci troviamo attualmente rappresenta il simbolo della sintonia verso l’altro, in una città dove inizia l’Occidente e finisce l’Oriente. Lecce ha sempre funto da trade union tra queste due realtà, garantendo sempre momenti di confronto». Queste le parole di Saiffedine Maaroufi,Imam della comunità islamica leccese, che ha voluto incontrare e salutare i responsabili Acr presso la Chiesa Greca, a due passi dalla Basilica di Santa Croce. «Il dialogo interculturale e religioso – prosegue – consiste nell’unica soluzione che noi, comuni cittadini, anche nelle nostre diverse fedi possiamo vedere come una pietra, base per futuri migliori. Per i nostri figli, per noi stessi. Nella Chiesa Greca noi ci ritroviamo parlando di Misericordia, parola chiave del Giubileo Straordinario indetto da Papa Francesco. Simboleggia l’amore verso i poveri, un obbligo anche per la religione islamica. Spesso risulta difficile convincere le persone sul fatto che l’Islam decanta la pace, visto quello che sta accadendo ultimamente. Eppure, il nostro fallimento sarebbe non riuscire più ad accettare le sfide di cambiamento, o comunque non ribadire la nostra vicinanza e fratellanza a tutta l’umanità. Lecce ci è stata lasciata in eredità dai popoli passati, e così noi dovremmo permettere alle generazioni che verranno di goderne le sue bellezze allo stesso modo. Io in quanto Imam, e voi in quanto Azione Cattolica, col vostro comportamento, dobbiamo fungere da esempio. Proprio come Papa Francesco che si reca in Turchia per portare il messaggio della pace universale.Pace e mano protesa verso il povero: le basi fondamentali di ogni religione monoteista. E donando l’amore agli altri, noi dimostriamo di essere vicini a Dio. Accettare il diverso non è impossibile, anzi, appare l’unica possibilità per scoprire l’altro».
IL RICORDO DI MONS. MANSUETO BIANCHI – Una pensiero speciale riservato a Mons. Mansueto Bianchi, Assistente Generale dell’Azione Cattolica Italiana, deceduto proprio il giorno antecedente all’inizio del Campo. “In questo tempo di malattia, il vescovo non ha mai perso lucidità e più volte ha affermato di voler offrire la sua sofferenza per il bene dell’Azione Cattolica Italiana che ha considerato un dono per il suo ministero episcopale”, si legge in una nota della Presidenza Nazionale di AC. “La Presidenza Nazionale, il Consiglio Nazionale e gli aderenti che in varie e numerose circostanze hanno avuto la possibilità di incontrarlo, hanno trovato in Mons. Bianchi un punto di riferimento discreto e rispettoso ma capace di offrire un contributo di grande significatività”.
NON SI VA ALL’AZIONE CATTOLICA, SI È DI AZIONE CATTOLICA – C’è una frase, in particolare, che dovrebbe scandire il cammino di ogni cristiano associato all’AC: “Non si va all’Azione Cattolica, si è di Azione Cattolica”. Pronunciata dal presidente leccese, Salvatore Scolozzi, è divenuta ormai promemoria per tanti laici impegnati. Una questione di stile, ma non inteso alle stregue di un outfitparticolare o relativo a segni tangibili, visibili all’esterno. Prevalgono quelli “del cuore”, non della moda. Ovunque ci si trovi – al bar, nei locali della movida o davanti ad un rifugiato che chiede protezione –, un giovane di AC sa bene in che modo agire grazie agli insegnamenti di un maestro davvero speciale. E, bisogna aggiungerlo, diramati dalla voce dei rispettivi educatori. Gli stessi che, da Lecce, hanno rinnovato il proprio spirito missionario. Con passione, con misericordia. Con gioia.
Paolo Panico da leccenews24